domenica 15 gennaio 2017

Step 25: Step finale

Grazie a questo corso ho approfondito lo studio del colore bianco, cominciando dalla sua definizione (Step 1) e alla diffusa presenza nelle varie lingue (Step 2). Fin dalla mitologia classica (Step 4) lo ritroviamo come simbolo di purezza e razionalità.  Il colore in esame è presente in architettura (Step 22) dove permea gli spazi ed è simbolo di illuminazione estetica e conferisce vita alle strutture grazie a vari protagonisti che hanno diffuso l'uso del bianco in questo campo (Step 21). Nel design (Step 16) e nelle arti pittoriche (Step 18) viene spesso usato grazie all'essenzialità che rappresenta. In molti fumetti (Step 13) non solo viene citato nelle nuvolette, ma è alla base della tecnica grafica dei manga giapponesi dove viene usato esclusivamente in contrapposizione al nero.
Anche la storia del costume (Step 20) lo vede protagonista grazie all'eleganza sempre attuale e al fascino intrinseco. E' stata interessante la personalizzazione del bianco che mi ha permesso di entrare dentro a questo colore sperimentandone la complessa anatomia (Step 19). Nella proposta del calligramma (Step 24) e dell'abbecedario (Step 9) è emersa la quantità di vocaboli riferiti al suddetto colore, impressione che è ritornata esaminando la musica (Step 5) e l'arte cinematografica (Step 7) in cui altre valenze e sensazioni si aggiungono alle semplici parole, che possono essere ritrovate nel documento (Step 11). Dalla semplicità della cultura popolare diffusa nei proverbi e nelle superstizioni  (Step 8) fino alla cucina (Step 12) è un leit-motiv sempre presente.
Analogamente ho compreso come si possa giungere allo studio dell'individuo tramite le corrispondenze e le opposizioni dei colori esaminando varie comunità umane (Step 23).
Passando invece all'utilizzo del bianco nell'industria mi sono reso conto dei molti codici usati per rappresentare la stessa tonalità (Step 3), alla sua importanza nei brevetti (Step 17), in pubblicità (Step 15), come pure negli emblemi delle marche (Step 10).
Nell'ambito scientifico ho trovato una grande varietà di informazioni sia di fenomeni che portano il nome di questo colore che significati intrinseci del bianco (Step 6), in particolare per la chimica ho ricercato composti che diano origine alla suddetta tinta (Step 14).
Al termine di questo lavoro posso dire di aver ampliato le mie conoscenze e aver approfondito alcuni aspetti legati al colore bianco in discipline nuove in cui non mi ero mai addentrato.

Step 19: Anatomia del bianco

Mi presento: sono elegante e al contempo semplice. Contengo l'armonia dei sette colori: rosso, arancione,  giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Sono luce, calma, candore e perfezione. Sono l'inizio di ogni grande opera, infatti il mio spazio può essere riempito con grande creatività.
Esprimo generosità poiché, a differenza del nero che tiene tutta la luce per sé, io rifletto tutta quella a me indirizzata per portarla agli altri. L'inverno è la mia stagione preferita perché ricopro ogni cosa; purifico l'aria inquinata e mi preparo a dare vita ai semi nascosti nella terra.
Mi ritengono un colore importante e mi scelgono per eventi che accadono una volta nella vita, come il battesimo e il matrimonio. Vengo anche apprezzato per la mia voce per via del mio tono acuto, specialmente nei bambini. Coloro tanti alimenti usati quotidianamente in tutto il mondo dal riso al latte al pane. Quale altro colore può vantare così tante presenze?

domenica 8 gennaio 2017

Step 17: I brevetti del bianco

Questo brevetto, inizialmente utilizzato dalla marina militare americana per le segnalazioni, consiste nella realizzazione di una particolare composizione pirotecnica in grado di rilasciare un grande volume di fumo bianco. E' costituita da fosforo bianco, triossido di zolfo, tetracloruro di titanio e i cosiddetti fumi di cloruro di zinco; vengono inoltre usati allumino e magnesio per aumentare la capacità di combustione.
 
Numero di pubblicazioneUS3625855 A
Tipo di pubblicazioneConcessione
Data di pubblicazione7 dic 1971
Data di registrazione3 nov 1969
Data di priorità3 nov 1969
InventoriDouda Bernard E
Assegnatario originaleUs Navy
Link https://www.google.it/patents/US3625855?dq=white+smoke&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjRv9rTp7DQAhXDXCwKHfbPAbsQ6AEIQTAE

sabato 7 gennaio 2017

Step 24: Una nuvola di bianche parole

Grazie alla pagina http://www.wordclouds.com/ è stato possibile realizzare questo calligramma. La nuvola rappresenta al meglio questo colore in quanto, oltre ad essere associata cromaticamente al bianco, corrisponde al senso di leggerezza e intangibilità caratteristiche del colore stesso.


L'oggetto che meglio si identifica con il bianco secondo me è l'abito da sposa poiché rappresenta la purezza, il candore e l'eleganza di questo colore.


Mannequin in bianco

Step 23: Il bianco selvaggio

Claude Lévi-Strauss ne Il colore selvaggio parla delle maschere Swaihwè che palesano un'affinità con il bianco, ornate di penne e con occhi sporgenti, bocca spalancata, lingua pendula. L'antropologo francese intreccia gli elementi estetici e materici delle maschere con le varianti mitiche e i rituali esaminando campi semantici, codici sociologici e cosmologici. La lezione che ne ricaviamo è che nulla esiste o ha senso di per sé, tutto si definisce in base a rapporti dialettici di simmetria e contrarietà. Solo considerando tale reticolo di opposizioni e corrispondenze si può comprendere il popolo umano.

Maschere Swaihwè

Un altro esempio nella cultura indiana è il dono di una sciarpa bianca detta Khata impiegata nel cerimoniale religioso e civile che simboleggia la purezza, la benevolenza, il buon auspicio e la compassione. Solitamente di seta bianca, viene offerta in dono alle divinità, ai Lama, agli sposi, agli ospiti, ai neonati e ad ospiti in arrivo e in partenza. Viene annodata alle bandierine di preghiera, agli alberi e alle rocce, dove si consuma con il vento.


Una Khata al collo di una statua

Step 22: L'architettura del bianco

L'High Museum of Art si trova ad Atlanta in Georgia ed è uno dei musei più visitati degli Stati Uniti. La sua costruzione è iniziata nel 1980 ed è terminata nel 1983; grazie a questo progetto Richard Meier vinse il Pritzker Prize, uno dei principali premi di architettura al mondo. La struttura esterna consiste in pannelli e colonne d'acciaio e lastre di cemento, il tutto rigorosamente bianco. La pianta dell'edificio presenta 3 cubi posti ai vertici di un quadrato, nell'angolo libero si trova l'atrio, la hall e il centro monumentale della struttura. La luce è presente in tutto l'edificio sia diretta che filtrata ed è sia elemento funzionale, sia simbolo del museo, in quanto luogo di illuminazione estetica e di valori culturali.


High Museum of Art

Sul sito di Architect magazine vi è un articolo di Blaine Brownell dove, in riferimento all'architettura giapponese,  il bianco è descritto come colore etereo che porta luce e precisione; nelle architetture bianche vi è una ricerca dell'astrazione e costruzioni quali Villa Savoia di Le Corbusier e Farnsworth House di Mies van de Rohe diffondono delicatezza, precisione e leggerezza.

giovedì 5 gennaio 2017

Step 21: Protagonista storico del bianco



Richard Meier è uno dei personaggi che hanno contribuito alla diffusione del bianco in architettura; nasce a Newark nel New Jersey il 12 ottobre 1934, nel 1957 si laurea alla Cornell University per poi recarsi in Europa, dove conosce Le Corbusier. Tornato in America si fa promotore delle idee dell'architetto francese e fonda il gruppo New York Five con il quale nel 1967 esporrà al MoMa di New York. Durante gli anni 80 diviene conosciuto a livello internazionale e nel 1984 diventa il più giovane architetto a ricevere il Pritzker Prize.
Sceglie il bianco perché come lui stesso dice: "L’architettura è creazione di uno spazio definito attraverso superfici opache e trasparenti, elementi lineari e piani, aperture e chiusure. Tutti questi elementi sono essenziali per l’architettura, e il bianco rende più evidenti le differenze tra aperture e chiusure, tra solidità e trasparenza, tra elementi lineari ed elementi piani, tra involucro e struttura. Credo che il bianco renda vivi gli elementi architettonici. 
Il secondo aspetto riguarda il fatto che l’architettura è fatta dagli uomini, è statica, non cambia, non cresce nel tempo. È la natura che cambia durante il giorno, nel corso delle stagioni, e il candore degli edifici aiuta a riflettere la differenza tra ciò che è stato fatto dall’uomo è ciò che è naturale. Ci aiuta a percepire la natura che ci circonda e il modo in cui l’architettura la riflette."

Fonti:Wikipedia
         The Walkman magazine